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Castagna della Valle d’Aosta

castagne della valle d'aosta

Castagna della Valle d’Aosta

 Origine: Valle d’Aosta

La castagna è da sempre un frutto che ha caratterizzato costumi e tradizioni degli abitanti della Valle d’Aosta. Nella zona tra Châtillon e Pont-Saint-Martin, e nella Valle del Lys si trova la più alta concentrazione di castagni della regione. Ed è proprio in questo territorio che la castagna ha, nella storia, assicurato il sostentamento di moltissime famiglie, ricavando da esse la farina ricca di calorie.

Tanto è diffusa la castagna in questo relativamente piccolo territorio che possiamo trovare diverse varietà di castagna: la ohtèintche, una castagna precoce molto saporita, la dounantche di piccole dimensioni anch’essa precoce, adatta in particolar modo per la cottura in minestre, la pioumbèze di grosse dimensioni, di tarda maturazione, la yeuye di media grandezza molto saporite. Poi ancora, le roussane di un bel colore rosso molto grosse e tardive, le groussère di grandi dimensioni adatte per essere arrostite e mangiate intere, ed le mourette di colore molto scuro e pregiate, ed infine le bounot da prére dalla caratteristica e peculiare forma a tricorno.

La raccolta e lavorazione delle castagne

La raccolta delle castagne inizia nei primi giorni di Settembre, andando avanti via via fino a Novembre, seguendo la maturazione delle diverse varietà di castagne. Dato che i castagni valdostani crescono anche su ripidi pendii, si faceva e si fa ancora uso di barricate in grado di bloccare le castagne mentre rotolano verso il basso. Altro strumento caratteristico della zona sono le pertche ,dei lunghi bastoni utilizzati per colpire i rami più alti dei castagni in modo da far cadere le castagne ancora attaccate ai rami dell’albero.

Le castagne una volta raccolte, si trovano ancora racchiuse all’interno dei ricci. Quindi si procedeva dapprima all’apertura dei ricci e poi si passava alla selezione. Le castagne di medie e grandi dimensioni venivano destinati alla vendita al mercato, mentre quelle di dimensioni più piccole, venivano sottoposte ad essiccazione. Il luogo adibito a tale trattamento veniva chiamato gra, un ampio locale all’interno della casa particolarmente arieggiato, nel centro del quale veniva acceso un fuoco. Le castagne venivano disposte in questo locale direttamente esposte al calore del fuoco, lasciandole essiccare lentamente per un periodo che poteva arrivare anche alle 7 settimane. Le castagne una volta essiccate venivano poi battute, vagliate e selezionate.

Le castagne a polpa più bianca e quelle spezzate venivano destinate alla preparazione di minestre, quelle che ancora avevano la pelle attaccata venivano utilizzate per essere consumate insieme agli affettati come lardo, salumi e formaggi. Le migliori venivano destinate alla conservazione ed in parte vendute. Infine quelle di scarto venivano inviate al mulino per ottenere della farina di castagne.

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